MODENA: LUCIA DI LAMMERMOOR – 22 e 24 ottobre 2021
Ecco il primo di tre titoli dedicati alle eroine femminili, con Norma e Giovanna d’Arco
Va in scena venerdì 22 ottobre alle 20 e domenica 24 alle 15.30 per la stagione d’opera al Teatro Comunale di Modena Pavarotti-Freni Lucia di Lammermoor di Donizetti, titolo fra i più popolari e rappresentati al mondo, qui nuovamente prodotto insieme al Teatro Galli di Rimini in un allestimento del Teatro di Pisa in collaborazione con Opéra Nice Côte d’Azur.
La direzione musicale è affidata ad Alessandro D’Agostini mentre la regia dello spettacolo è di Stefano Vizioli.
Nei ruoli principali si esibiscono artisti di fama quali Gilda Fiume, che ha cantato Lucia al San Carlo di Napoli, all’Opera di Zurigo e al Lirico di Cagliari, il tenore Giorgio Berrugi, applaudito nel 2021 in Ernani al Teatro Massimo di Palermo e atteso all’Opera di Monte-Carlo con Il corsaro di Verdi e il baritono Ernesto Petti, applaudito in Traviata a Modena nel 2019. Arturo sarà Matteo Mezzaro, Raimondo Viktor Shevchenko, Alisa Shay Bloch e Normanno Cristiano Olivieri. Dalla buca si ascolterà l’Orchestra Filarmonica dell’Opera Italiana “Bruno Bartoletti” mentre in scena si esibirà il Coro Lirico di Modena preparato da Stefano Colò.
Tratta dal romanzo The Bride of Lammermoor di Walter Scott su libretto di Salvatore Cammarano l’opera fu rappresentata per la prima volta nel settembre del 1835 al Teatro San Carlo di Napoli con enorme e intramontato successo. Ambientato nella Scozia del XVI secolo, il dramma è incentrato sulla figura di Lucia che, oppressa da un amore impossibile per Edgardo, della fazione avversa, uccide il marito in preda alla follia.
“La vicenda di Lucia è la tragedia di una donna oppressa da un potere maschile che la perseguita, la soffoca e l’annienta per conseguire i propri scopi e i propri interessi – racconta il regista dello spettacolo -, è l’eterna storia di una prevaricazione a danno dei deboli, dei miti e dei fragili di cuore. Casi come quello di Lucia si hanno purtroppo in tutte le epoche, ad una definizione storica troppo filologica ho personalmente reputato interessante individuare un côté più borghese della vicenda, un mondo ottocentesco, con le sue miopie e ristrettezze, gretto e maschilista, legato al mito del potere e del denaro, pronto a sacrificare affetti e onore per conseguire un effimero successo.”
Alla centralità delle eroine femminili nell’opera lirica e al coraggio delle donne in contrasto con le convenzioni sociali e il potere costituito il Teatro Comunale dedica una rassegna di tre titoli autunnali che proseguirà fra ottobre e novembre con Norma di Bellini e Giovanna d’Arco di Verdi.
Info e biglietti www.teatrocomunalemodena.it