Herbert von Karajan, il ritratto inedito di Leone Magiera

  • Ottobre 9, 2021

STORIE D’OPERA: LA LIRICA RACCONTATA NEI LIBRI

Herbert von Karajan, il ritratto inedito di Leone Magiera

Da domenica 10 ottobre ore 11 prende il via la rassegna letteraria di approfondimento e confronto al Ridotto del Teatro Comunale di Ferrara con “Karajan. Ritratto inedito di un mito della musica” di Leone Magiera (La Nave di Teseo, 2020).

 

Presentano il libro l’autore, Leone Magiera, anche presidente onorario della Fondazione Teatro Comunale di Ferrara, Cecilia Gasdia, soprano tra le più celebri d’Italia e dal 2018 sovrintendente della Fondazione Arena di Verona, e Alberto Spano, giornalista, critico musicale e produttore discografico. Con il soprano Marta Lazzaro. Ingresso gratuito 

FERRARA – “Se nella vita di tutti i giorni Karajan appariva come un uomo come tutti gli altri, con le sue piccole debolezze – fumava, beveva cognac e amava svisceratamente il pettegolezzo – quando saliva sul podio assumeva una dimensione trascendente. E mi pareva, senza timore di esagerare, di vedere un uomo trasfigurarsi in un Dio, nel vero Dio della musica”. Da domenica 10 ottobre con il libro racconto sul grande direttore d’orchestra Karajan, scritto da Leone Magiera, prende il via la rassegna Storie d’Opera: la lirica raccontata nei libri promossa e organizzata dalla Fondazione Teatro Comunale di Ferrara. Presentano il libro l’autore Leone Magiera, anche presidente onorario della Fondazione Teatro Comunale di Ferrara, Cecilia Gasdia, soprano tra le più celebri d’Italia e dal 2018 sovrintendente della Fondazione Arena di Verona, e Alberto Spano, giornalista, critico musicale e produttore discografico. Il soprano Marta Lazzaro sarà accompagnata al pianoforte dal M° Magiera.

I cinque appuntamenti di approfondimento alla stagione di Lirica si terranno il mercoledì alle ore 17 al Ridotto del Teatro, tranne il primo incontro previsto domenica 10 ottobre alle ore 11 con “Karajan. Ritratto inedito di un mito della musica” di Leone Magiera (La Nave di Teseo, 2020). Il direttore d’orchestra, pianista, scopritore di nuovi talenti del canto – fu insegnante di Mirella Freni e Luciano Pavarotti – Magiera racconta l’amico Herbert von Karajan, direttore d’orchestra più celebre e discusso del secolo scorso, svelandone un lato inedito. Ingresso libero, necessario Green pass e autodichiarazione da compilare all’ingresso.

Nel libro Leone Magiera inizia il suo personalissimo, e dunque soggettivo, ritratto di Herbert von Karajan raccontando la propria giovinezza accanto alla ragazza, e poi donna, che li fece conoscere: Mirella Freni, prima moglie dell’autore. Dai bacetti furtivi nell’ultima fila di un cinema, narrati con la stessa dolcezza serena che il vecchio Verdi riserva a Fenton e Nannetta, alla soffitta para-pucciniana di Glyndebourne dove li raggiunse una busta gialla intestata che conteneva la scrittura per quella Bohème scaligera che avrebbe fatto la storia. Il direttore delle Nozze di Figaro in cui lei cantava Susanna, John Pritchard, fino a quel giorno puntiglioso e scostante, si fece improvvisamente affabile e mansueto. Era il potere dell’aura di Karajan. Dove e quando il grande direttore avesse ascoltato la Mirellina, per volerla con sé alla Scala, non lo si è mai saputo, pare che lui amasse travestirsi e intrufolarsi nei teatri sotto mentite spoglie quando voleva ascoltare qualcosa o qualcuno senza farsi riconoscere.

Il libro di Magiera non è una biografia né ha la pretesa di esserlo. Per certi versi è un omaggio a un uomo e artista che Magiera ha conosciuto bene e ammirato ancora di più. Un omaggio che ha il taglio del diario più che della cronaca. Quel che rimane, girata l’ultima pagina, è una consapevolezza rafforzata: Karajan fu un mistero sfuggente e inafferrabile anche per chi ci lavorò fianco a fianco. Troppo massiccio è il suo contributo e troppo ampia la sua parabola, forse persino eccessive le sue contraddizioni, per sperare di inquadrarlo o risolverlo.


Nato a Modena, enfant prodige (a 12 anni si esibiva già come pianista solista), Leone Magiera è stato direttore d’orchestra, dirigente teatrale, collaboratore pianistico di quasi tutti i cantanti più celebri della scena lirica internazionale. Docente di canto al Conservatorio Martini di Bologna, tra i tanti allievi divenuti celebri ha avuto Luciano Pavarotti, Mirella Freni, Ruggero Raimondi e, più recentemente, Carmela Remigio, Fabio Sartori e Mariangela Sicilia. Con Luciano Pavarotti, di cui è stato maestro sin dagli inizi, ha tenuto oltre mille serate teatrali dalla prima Bohème del debutto (1961) all’ultima esibizione per le Olimpiadi invernali del 2006.

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